L’adeguamento dell’area di cava a nuove lavorazioni degli inerti offre l’opportunità di ridisegnare l’area separando la parte di lavorazione dalla nuova area naturalistica. La giacitura della villa Roverina imposta, a partire dai suoi fronti, le geometrie dei filari che ordinano tutto l'intervento, l'affaccio sul nuovo laghetto collegato con una rampa in debole pendenza. Il laghetto rimodellato e rinaturalizzato, le gradonate impreziosite dagli elementi botanici più straordinari del paesaggio di pianura (querce, olmi, ciliegi selvatici), i boschetti, i filari alberati e la villa sfruttano le potenzialità scenografiche e naturalistiche del luogo che può riappropriarsi della definizione di ‘Barco’ e restituire parte del decoro al fondale del complesso monumentale della Sforzesca.